Alla scoperta di Ortona
Posta su un promontorio a picco sul mare, Ortona è una splendida città che coniuga alla perfezione turismo balneare e culturale. Qui ha inizio l’affascinante Costa dei Trabocchi, caratterizzata dalla diffusa presenza di spettacolari costruzioni in legno simili a palafitte (chiamate appunto “trabocchi”) che un tempo venivano utilizzate per pescare. L’unico trabocco ancora visibile ad Ortona è quello di Punta della Mucchiola, che risale alla fine del XIX secolo ed attualmente ospita un rinomato ristorante dove è possibile gustare deliziosi piatti a base di pesce fresco.
Le origini di Ortona sono assai remote. Antico porto dei Frentani e probabile municipio romano, fu poi occupata dai Goti, dai Bizantini, dai Longobardi e infine dai Normanni, che nell’XI secolo la incendiarono. Risorta sotto il dominio degli Svevi, fu quasi rasa al suolo durante la Seconda Guerra Mondiale e tragicamente ribattezzata la Stalingrado d’Italia (appellativo assegnatole da Winston Churchill). In seguito, la città fu ricostruita ed oggi è una delle più importanti località balneari dell’Abruzzo.
Il lungo litorale di Ortona, che si estende per circa 20 chilometri, è caratterizzato da una grande varietà: spiagge ampie e sabbiose si alternano a insenature, baie, scogliere e promontori. Una delle spiagge più belle è quella di Punta dell’Acquabella, che si trova all’interno dell’omonima Riserva Naturale. Incastonata tra le rocce, è così chiamata perché è lambita da acque particolarmente limpide che lasciano intravedere il fondale di sabbia e ciottoli. Meravigliosa è pure la spiaggia Ripari di Giobbe, incorniciata da due faraglioni e sovrastata dalla verde falesia di Ortona. Tra le altre spiagge si segnalano Lido Saraceni, Punta Ferruccio e Lido Riccio
Ortona, però, non è solo mare e spiagge. È caratterizzata da un suggestivo centro storico e del suo passato conserva un notevole patrimonio artistico. Il monumento più significativo della città è la maestosa Basilica di San Tommaso, nella cui cripta sono custodite le reliquie dell’Apostolo Tommaso e la pietra tombale in calcedonio trafugati a Chios. L’edificio, risalente al XIII secolo, fu ricostruito dopo la Seconda Guerra Mondiale. Dell’antico splendore conserva ancora i due portali gotici, la sagrestia, la Cappella del S.S. Sacramento e quella di San Tommaso. Tra gli altri edifici di culto spiccano: il Santuario di Santa Maria di Costantinopoli, dove si può ammirare una pregevole tela del 1583 di Giambattista Rusconi raffigurante l’Annunciazione; e la Cappella del Crocifisso Miracoloso, che è parte integrante della struttura della Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria.
Da non perdere è la famosa strada panoramica, nota come Passeggiata Orientale, che arriva fino al Castello Aragonese, uno dei simboli di Ortona. La fortificazione, costruita tra il 1448 e il 1452 per volere di Ferdinando d’Aragona, è arroccata in cima ad uno sperone a strapiombo sul mare. Attualmente il castello è un piccolo giardino contornato da mura e torrioni. Lungo la Passeggiata Orientale è situato il Palazzo Farnese, uno dei più prestigiosi edifici della città. Costruito nel XVI secolo su progetto del celebre architetto rinascimentale Giacomo della Porta, fu l’ultima residenza di Maria Teresa d’Austria. Al suo interno è ospitata la Pinacoteca Cascella, che espone opere prevalentemente di Basilio Cascella, al quale è dedicata una intera stanza, e del figlio Michele.
Oltre alla Pinacoteca Cascella, vi sono altri tre musei che meritano particolare attenzione: il Museo Diocesano, allestito nelle sale attigue alla Basilica di San Tommaso, che raccoglie testimonianze di secoli di storia della chiesa ortonese; il Museo Musicale d’Abruzzo, dedicato in particolare al compositore ortonese Francesco Paolo Tosti; e il Museo della Battaglia, che ripercorre gli eventi bellici che nel 1943 portarono alla quasi totale distruzione della città.
Ortona è anche una tappa obbligata per gli amanti della buona cucina. La città vanta infatti una ricca ed interessante tradizione gastronomica. Tra le specialità da provare: il brodetto all’ortonese, una zuppa di pesce molto appetitosa preparata con molteplici varietà ittiche; le pallotte cace e ove, ovvero polpette con formaggio, uova e pangrattato; il fegatazzo, un salume con impasto a base di fegato, polmone, milza di porco, peperoncino e bucce d’arancia; e la nevola, il dolce per eccellenza di Ortona, una friabile cialda il cui ingrediente principale è il mosto cotto.